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Boschiva

Scheda pg
Breve descrizione: è una giovane di carnagione chiara, capelli mogano portati sciolti lungo le spalle; ha un carattere aperto e deciso, solitamente rispettoso delle leggi locali anche se non sente sua nessuna legge se non quella del reciproco rispetto, specialmente se condivisa in un veliero in navigazione sull'oceano. Appassionata di armi leggere e veloci, diffida delle arti magiche che reputa poco affidabili se non per compiti secondari. La barca rollava e beccheggiava piano tra le onde del mare, e la sera avvolgeva ogni cosa nel suo morbido manto mentre la mia intera famiglia si avvicinava alla destinazione; come ogni notte di luna nuova, ci apprestavamo ad officiare il "Rito della Luna" per invocare la benevolenza degli déi del mare per il prossimo periodo di pesca. Mio padre e mio fratello avevano preparato un bel vitello per il sacrificio, e gli avevano somministrato una dose di erba dei sogni per tenerlo tranquillo così che ora se ne stava tranquillo accucciato sulla chiatta al traino, ignaro che quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio. Talvolta non era facile ottenere le grazie degli déi, pensavo... e qualche volta nessun sacrificio era bastato a proteggerci dalla furia degli elementi! Ma i miei genitori, quando succedeva, erano sempre pronti a spiegarmi che il volere degli déi era inperscrutabile agli occhi umani, e che spesso una provvisoria avversità era l'unica via per giungere ad un futuro migliore. E io sono una figlia rispettosa degli insegnamenti. La nonna, matriarca di famiglia, intonò con la sua dolce voce antica il canto propiziatorio, e la funzione religiosa giunse al suo termine senza intoppi. Quando scivolammo via verso riva, una larga chiazza di sangue galleggiava sul luogo del rito, e la chiatta era vuota. Io guardai sempre avanti, verso la riva, come sempre mi raccomandarono i miei genitori. Da tempo i miei genitori mi avevano affidato il compito di assistere la nonna nelle sue esigenze quotidiane; non era un compito gravoso per la verità: la nonna era anziana, ma ancora alta, e con uno sguardo orgoglioso negli occhi... ben di rado si piegava a chiedermi aiuto per qualsiasi cosa. Ma non per quello accettavo con gioia questo onere! Il più bel dono per me era la sua compagnia, la sua saggezza, i suoi insegnamenti. Quella sera la nonna appariva malinconica e distratta. Ad un tratto mi si avvicinò... - Grianne cara, che ne diresti di accendere un fuoco fuori casa prima di ritirarci a dormire? Ho voglia di un tè caldo! - certamente, nonna! E' una serata bellissima! Preparai velocemente il necessario: sapevo che tutto ciò premetteva ad un racconto sul passato della nonna, ed ero impaziente di udirlo. Quando ci sedemmo, notai con sorpresa che la nonna teneva in mano uno stiletto di fattura sconosciuta... riluceva come l'argento, ma sembrava affilato come un rasoio, e l'impugnatura era intarsiata in un materiale simile all'oro. La nonna si accorse della mia sorpresa, e sorrise. - hai mai visto questo simbolo in vita tua? Presi con mano incerta lo stiletto, e lo osservai. Dopo pochi secondi, il terrore pervase i miei occhi, e quasi gettai via l'arma, trattenendomi solo all'ultimo momento. - Nonna!! Ma questo... questo è lo stemma della pirateria! L'altro nome di atrocità, terrore, ingiustizia, morte! La nostra nemesi, la paura che anima i nostri incubi! La nonna non parve sorpresa, anzi sorrise lievemente e mi guardò con i suoi malinconici occhi azzurri, riprendendosi con calma lo stiletto. - Questo è quanto sai dei pirati... questa è la feccia che infesta i nostri mari. Ma non tutti i pirati sono sempre stati così. Impavidi, reticenti, aggressivi, insofferenti di ogni forma di legge precostituita, a volte pure feroci, questo sì. Ma cara... dimmi: se tu chiudi gli occhi, e immagini un pirata... come vorresti che fosse? Come lo vorrebbe il tuo cuore? Dimmelo, piccola... ho bisogno di sapere quale fiamma riscaldi il centro della tua mente! Disorientata, turbata, decisi di aggrapparmi alla mia fiducia negli insegnamenti dei miei genitori ed obbedii. Chiusi gli occhi, e lasciai parlare il cuore. Per diversi minuti la parte razionale della mia mente combattè contro la mia stessa fantasia, ma alla fine ruppi ogni indugio e lasciai fluire la fantasia senza remore, senza limiti esterni. E li vidi. Pirati, maledetti da molti, insultati dai più; feroci... eppure leali, dissociati da ogni legge... ma amanti della libertà; pronti ad uccidere chi si oppone loro... ma disposti a buttarsi in un mare in tempesta per salvare dei naufraghi, a gettarsi ad arma bianca addosso ad esseri nati della magia, con negli occhi solo l'orgoglio di chi cerca la libertà senza alcun limite, contro tutto e tutti. Tanto forte ed improvvisa fu la forza di quelle immagini che le mie difese crollarono, ed una lacrima mi affiorò al viso. Aprii gli occhi confusa, e rimasi sbigottita a guardare colei che fin'ora altro non avevo considerato che una cara, dolce vecchietta. I suoi occhi, quasi consapevoli di quello che avevo intravisto nella mia immaginazione, mi guardavano fissi con una profondità ed una decisione mai visti in quel volto antico. Teneva il pugnale sollevato davanti al viso, e l'elsa messa in modo che il teschio sogghignante fosse al centro dei suoi occhi, ipnotico e surreale. - Esiste un mondo in cui pochi possono arrivare, fondato e mantenuto dalla caparbietà di chi lo abita. In quel mondo i pirati obbediscono all'Antico Codice d'onore, e sono come tu li hai immaginati. Io lo so. Io, Boschiva, ho custodito quel Codice, ho letto ciò che altri hanno immaginato di scriverci, ed ho scritto ciò che altri hanno immaginato di leggervi. Tu sei la mia erede, nipote! Confusa, sbattei gli occhi... Un incantesimo??? Ebbi la netta sensazione che qualcosa fluisse dalla nonna a me, e mi distrassi, quasi spaventata, voltando lo sguardo sul fuoco. Quando risollevai lo sguardo, la nonna era tornata ad essere quella di prima, e lo stiletto era scomparso. Mi sorrise dolcemente, e disse la cosa più fuori luogo che potesse dire in quel momento: - Che ne diresti se ti leggessi il futuro nelle carte? Si sedette comoda, e tirò fuori un vecchio mazzo di carte. - Queste sono carte speciali, provenienti da un mondo lontano; come vedi sono cinquanta, e al posto degli assi ci sono cinque lune, di colori e significati differenti. Per prevedere - in parte - il tuo futuro faremo una partita a Barrica nella variante a cinquanta carte, usando le Lune al posto degli assi; la prima luna che ti toccherà sarà quella che descrive i desideri che si nascondono dietro alla tua fantasia. Ecco il loro significato: - Luna Verde, luna di magia: la ricerca dell'ignoto percorrendo vie non convenzionali - Luna Rossa, luna del coraggio: la romantica strada della guerriera - Luna Nera, luna spietata: l'assassina che dorme nelle nostre menti - Luna Azzurra, luna di vita: l'arte di domare gli animali o di incantare gli uomini - Luna Bianca, luna dell'illusione: l'arte di nascondersi ed agire nelle ombre Come in un sogno, cominciai a giocare tenendo gli occhi fissi sulle carte che la nonna mi porgeva. Quando arrivò la mia luna, inquieta e perplessa gliela mostrai. Sentii la nonna mormorare tra sè qualcosa di simile a "me lo dovevo aspettare", ma contrariamente alle mie aspettative si alzò, e mi chiese di accompagnarla a dormire. Obbedii, sentendomi a mia volta stanca oltre ogni ragione. Dormii un sonno agitato, teso, probabilmente sognai ma non ricordo cosa. La nonna si svegliò alcune volte, al punto che mi alzai preoccupata per chiederle se aveva bisogno di me. Lei mi guardò con i suoi occhi dolci e mi disse di no, che andava tutto come doveva andare, e che il Codice sarebbe stato ritrovato... Pensai che parlasse in quel limbo fra sogno e realtà, e le sorrisi accarezzandole il volto, tranquillizzandola. Fu l'ultima volta che sentii la sua forza vitale accanto a me. L'indomani mattina, alzandomi, mi resi conto che la fiamma della vita della nonna aveva infine trovato la sua libertà. Sorrisi, perchè la sua era stata una vita ricca ed una vecchiaia serena. Piansi, come le lacrime di linfa che colano da un arbusto a cui viene strappata una vecchia, cara radice. Quella stessa sera la mia famiglia diede l'ultimo addio alle spoglie della nonna, dando fuoco al feretro lasciato galleggiare in mare aperto, ultima offerta agli spietati déi del mare. Non mi stupii di vedere il pugnale col teschio deposto con rispetto sul suo petto. Non mi stupii di vedere il feretro, fiammeggiante alla deriva sul mare, sparire improvvisamente come se non fosse mai esistito. Non mi stupii nemmeno di sentire una frase mai pronunciata dalle labbra dei miei genitori, come ultimo commiato a chi forse solo credevo di conoscere... e mentre tornavamo mestamente verso riva, quelle parole, "Vento e Libertà", risuonavano nella mia mente come l'eco in una valle di montagna. Il sogno si materializzò dal nulla, prese corpo e volume, poi una forza impetuosa, un vento che lima le montagne e gonfia il mare infuriandolo. Lo sguardo della nonna ricomparve, non più vecchio ma giovane, forte, spietato. Il teschio fra i suoi occhi fiammeggiava, e il vento si insinuava nelle sue orbite modulando una frase nella voce tanto amata della nonna, tanto diversa da quella che conoscevo. - Nipote! Il messaggio è arrivato! Tocca a te, ora, rispondere! Mi svegliai improvvisamente, ansimante. La calma della notte era irreale rispetto al fragore del sogno, la realtà stessa sembrava... sottile. Scesi verso la spiaggia, e mentre volgevo lo sguardo pensierosa verso il mare intravidi sul bagnasciuga una bottiglia, con un messaggio al suo interno. La aprii, svolgendo con mano tremante la pergamena sconosciuta. Ora sapevo che cosa la nonna si aspettava da me. Capivo cosa era stata, capivo cosa sarei stata. Rapidamente raccolsi qualche soldo e le mie poche cose, quindi fuggii dalla mia casa lasciando poche righe di commiato per i miei genitori che non avrei avuto il coraggio di affrontare in quel momento; mi diressi verso il più vicino porticciolo e contattai un mercante di vecchia conoscenza, un personaggio enigmatico avezzo a lunghi viaggi per mare, tanto abile a non farsi notare da essersi guadagnato il nomignolo di "Ombra". Gli mostrai la rozza mappa disegnata nella pergamena, e per l'emozione quasi mi sfuggì il profondo sguardo di sorpresa e comprensione che mi rivolse appena la vide... ma quasi subito ogni emozione scomparve dal suo viso, accettò il pagamento che potei offrirgli e mi disse semplicemente "riposa ancora un poco, ragazza... partiremo prima dell'alba, e sarà un viaggio molto lungo!" Poco tempo dopo, i miei genitori passarono dalla mia stanza vuota, e si guardarono, abbracciandosi - Così è andata... era destino... - Come la nonna, erano della stessa pasta: non ti preoccupare, cara, tornerà! Una settimana più tardi, mentre il vecchio Ombra mi salutava con un enigmatico sorriso dalla prua della sua veloce imbarcazione, mi stavo incamminando in un mondo sconosciuto, decisa a trovare colui che aveva inviato quel messaggio in grado di superare un oceano. Pensai alla nonna, dedicando una lacrima al suo ricordo. E strinsi fra le mani la carta che mi aveva trovato quell'ultima notte. Era la Luna Rossa. Una ben strana città era quella che percorrevo, guardandomi attorno circospetta. Era giorno, ma la luce non arrivava sufficiente dal cielo, e una penombra costante contribuiva a darle uno sfondo irreale e vagamente minaccioso. La palestra cittadina era ben frequentata, e cominciai ad allenarmi. Fu là che improvvisamente entrò un uomo... sembrava sicuro di sè, beffardo, spavaldo, eppure non antipatico. Lo sentii parlare di pirateria... gli parlai. Era lui! era colui che mi aveva inviato il messaggio! Ora, finalmente, avrei capito molte cose. Lo seguii al campo, poco lontano dalle porte della città. Nella tenda, in una cappa di fumo di pipa e davanti ad una cassa di bottiglie di rhum, ascoltai sbigottita quella parte di storia che ancora non conoscevo, o che forse ancora non volevo ammettere nemmeno con me stessa. Il vero nome di mia nonna era Grianne, proprio come me... noi la chiamavamo Boschiva per la sua abitudine di trascorrere giornate intere da sola sperduta nei boschi. Ma a quanto pare i più grandi viaggi non li fece nel nostro mondo natale, ma in uno completamente diverso. Ed in quel mondo, la dolce vecchietta che porto nel cuore era giovane, spavalda e decisa... e viaggiò per mille leghe al fianco di un famoso pirata di nome Morgan, combattendo con lui e custodendo l'Antico Codice d'onore di quei particolari pirati! Quante cose non sapevo e non saprò mai di lei... quante avventure, vittorie e sconfitte perse in un mare che non esiste più? Ma ora, davanti a questo rozzo ma deciso uomo che mi sta davanti, comprendo appieno la mia missione. Troveremo il Codice, e sarò degna del nome che portò mia nonna, la Custode.
 

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