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Lothien

Scheda pg
Lothien nacque in terre lontane ormai anche dalla memoria, terre fatate, i suoi compagni di gioco non furono bambini come capita normalmente, ma creature fantastiche appartenenti al mondo della magia. E fu proprio il suo amore per la magia che le costò tanto. Comincio a studiare le arti magiche attraverso l’aiuto di alcuni druidi presenti nella foresta dove veniva allevata da una piccola fata. Ma contrariamente al volere della sua madre adottiva e dei druidi, la sua indole non la portò verso il bene. Aveva sempre l’aria di chi non viene toccato dai dolori e dalle sofferenze altrui, il viso spesso tradiva un velo di superiorità nei confronti dei più deboli. Un giorno, stanca delle prediche che doveva sopportare sul suo carattere chiuso e poco propenso al bene, decise di intraprendere un viaggio per aumentare i suoi poteri magici. La fata che fin dal suo ritrovamento in fasce, aveva vegliato su di lei, anche se a malincuore decise di accompagnarla in questo periglioso viaggio. Visitarono mondi strani, diversi dalla foresta incantata, mondi in cui gli umani governavano con tirannia, mondi pieni di persone subdole pronte ad ammazzare per pochi pezzi d’argento. Lothien non ebbe mai paura, forte delle sua arti magiche, e guardava spesso gli altri con disprezzo, di questo la fata soffriva profondamente. Un giorno si trovarono a passare da una cittadella dove un Chierico Oscuro governava con crudeltà infinita. Si trovarono in mezzo a quella che sembrava un’allegra festa di paese, ma in realtà i cittadini erano costretti a gioire tramite l’uso della violenza. L’attenzione di Lothien fu subito attratta da una strana bambina dallo sguardo accesso dalla rabbia, osservava il chierico oscuro che passava tra la folla. Ad un tratto, senza preavviso un’aura forte cominciò a vibrare intorno alla bambina, i suoi capelli ricci e neri sembravano danzare intorno al suo viso truce. Lothien avvertì distintamente che la bambina si accingeva ad usare la magia, ma non avrebbe mai potuto pensare che l’avrebbe fatto in quel modo. Un’enorme energia scaturì dalla bambina e si riversò con potenza contro il chierico oscuro, che preso alla sprovvista cadde sotto quel forte colpo. La bambina di certo non poteva sopportare tutta quella fatica nel legare a se quell’enorme e devastante energia, e quindi cadde svenuta ai piedi di Lothien e della fata e senza pensarci due volte la issò sul suo cavallo e scappò via al trotto prima che chiunque potesse capire cosa stava avvenendo. Da quel giorno la bambina, Alhena, accompagnò Lothien e la Fata nel loro viaggio, dapprima silenziosa poi sempre più sciolta nel constatare che anche la sua salvatrice si dedicava alla Magia. La Fata piangeva tutte le notti avendo benissimo capito che anche l’animo della bambina era macchiato di nero, era consapevole che prima o poi questo avrebbe portato dei grossi guai, ma amava Lothien ed era pronta a fare tutto quello che poteva per difenderla e portarla sulla giusta via. Il loro lungo viaggio le portò in un Granducato dove si studiavano le arti magiche e quelle della natura, le arti della negromanzia e quelle dei Paladini. Decisero di fermarsi a studiare lì per avere più potere, la Bambina fu subito presa all’interno dei Maghi Neri come Neofita, le sue capacità a dominare le arti oscure erano notevoli, mentre Lothien si fece convincere dalla Fata che la sua strada era da ricercare nella Natura, ed entrò nella Confraternita dei Druidi. Gli anni passavano e mentre la Bambina ormai ragazza avanzava con onore nell’Ordine dei Maghi Neri distinguendosi tra tanti, Lothien era sempre più vista male dai suoi confratelli e dalla Grande Sacerdotessa, il suo disprezzo per gli altri e la sua enorme potenza erano visti come un pericolo, ma d’altronde a Lothien importava solo il potere che la Natura le dava e cercava di esercitarlo il più possibile allenandosi. Aveva dovuto abbandonare l’uso delle armi, vietate nella Confraternita e quindi sfogava la sua rabbia interiore sugli esseri che la circondavano. Il Granducato era affascinante, in esso vivevano assieme come per magia uomini, fate, elfi, gnomi hobbit…. La Fata trovò sue simili a cui unirsi e si allontanò sempre di più da Lothien vedendola sempre più diversa da quella che era stata, la vedeva avvicinarsi ai Mezz’elfi e temeva che avrebbe finito per scoprire la verità sulle sue origini e quindi si manteneva distante. In effetti Lothien aveva cominciato ad osservare i vari clan di mezz’elfi, li osservava e studiava, ed aveva notato delle somiglianze impressionanti. Le sue orecchie leggermente a punta le avevano sempre creato problemi e credeva fossero un crudele scherzo del destino, in realtà rispecchiavano la sua natura bivalente, metà donna, metà elfa. Presto capì la verità ma ciò non la turbò, stranamente riuscì ad affezionarsi ad un clan di Mezz’elfi in cui entrò. All’interno del granducato, Alhena e Lothien si erano presentate da subito come sorelle, in fondo non erano molto diverse, la stessa altezza capelli neri ricci la prima e lunghi neri e lisci la seconda, e d’altronde in quel posto era facile vedere due fratelli uno elfo e l’altro mezz’elfo, o uno umano e l’altro mezz’elfo, erano cose di tutti i i giorni. Un giorno le strade delle due “sorelle” tornarono ad unirsi, Lothien abbandonò la Confraternita stanca delle restrizioni che le si mettevano in continuo e dopo aver ferito quasi a morte una folletta indisponente. Alhena, che ormai rivestiva il grado di Evoker delle Vesti nere convinse Lothien ad entrare come Neofita nel suo ordine, questo fu la fine del legame con la Fata che decise di non intervenire mai più nella vita della Mezz’elfa. Passarono gli anni e il Potere di entrambe cresceva velocemente, anche Lothien si distinse all’interno dell’Ordine anche se i suoi successi erano a volte oscurati dal carattere poco docile della Mezz’elfa. Un giorno accadde qualcosa che avrebbe cambiato definitivamente le loro vite, una lettera arrivò ad Alhena dalle terre lontane in cui per la prima volta si erano incontrate. La lettera rese Alhena nervosa e Lothien decise di accompagnarla lì a risolvere il problema che le si poneva davanti. Abbandonarono così il pentacolo nero e le loro cariche all’interno dell’Ordine e partirono senza comunicare nulla a nessuno. Il viaggio rimase un mistero per molti che le videro tornare mesi dopo con il viso stanco e tirato, la loro aurea di potere però stranamente era accresciuta e non diminuita. Lo Shalafi nero quando le incontrò per riprenderle nell’Ordine ne ebbe timore, ben consapevole che le due sorelle ora erano molto più forti. Le tiranneggiò per breve tempo non concedendo i loro precedenti incarichi e umiliandole innanzi agli altri. Le due sorelle ne parlarono a lungo e decisero che non avevano più bisogno dell’Ordine, il loro potere ormai era grande e potevano cavarsela molto meglio da sole. Decisero così di applicare le loro conoscenze per aprire un piano temporale e così approdare in un mondo vergine e conquistarlo, ma mentre si accingevano a compiere l’incantesimo potente, furono disturbate dai confratelli e qualcosa andò storto. Lothien comparve in un luogo e Alhena in un altro. La prima si ritrovò nelle terre che poi seppe erano chiamate Sosaria, non seppe mai dove finì la sorella, anche se spesso spera di poterla rincontrare. Girovagò nel nuovo mondo studiando chi la circondava e si accorse che era un mondo popolato da uomini che davano guerra alle creature fantastiche, decise quindi di nascondere il suo mezzosangue, facendo bene attenzione di nascondere quei tratti che avrebbero potuto far capire il suo sangue elfo. Incontrò lì un mago come lei, Guy de Valois, che le piacque subito, i due diventarono inseparabili e accrebbero insieme le arti magiche, furono accolti nei Cavalieri della Sacra Catena ma Lothien serbava ancora il desiderio di conquistare il suo Regno così come aveva progettato con la sorella. Ben presto decise di fondarlo e quasi per scherno per gli uomini che la circondavano decise di chiamare la sua confraternita “Piccolo Popolo” in onore del bosco fatato in cui era cresciuta.
 

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